Roberto Schifone
responsabile regionale del movimento per l'infanzia
I due genitori si sono affidati ad un legale presentando una dettagliata denuncia alla caserma dei carabinieri di Palagiano con la quale chiedono «l’im - mediata riesumazione della salma affinche possa essere sottoposta ad esame autoptico onde risalire alla causa del decesso ed alla verità dei fatti».
Hanno anche annunciato l’eventuale costituzione di par te civile attraverso l’avvocato Assuntina Bruno.
La legale ha presentato in caserma il certificato di morte della giovane donna, morta il 9 novembre scorso, rilasciato dall’Asl.
«Precisiamo - scrivono i genitori nella denuncia - che abbiamo saputo della morte di nostra figlia almeno tre ore dopo il decesso e abbiamo presentato denuncia perché assillati da tanti dubbi. Cosimina non soffriva di alcuna patologia particolare e prova ne sia la cartella clinica dell’ospedale di Francavilla dove sedici mesi prima di morire ha partorito con un cesario la nostra nipotina». Allo stato non vi è alcun elemento che confermi i loro sospetti, ed è per questo che viene chiesta un’inda gine.-«Nostra figlia - scrivono ancora i genitori - veniva percossa dal marito, tanto ci è stato riferito dai vicini di casa e abbiamo constatato anche noi quando si trovavano ad Oria. Negli ultimissimi giorni di vita, Cosimina durante alcuni colloqui telefonici ci aveva informati che da tre giorni aveva emorragie e ci prometteva che si sarebbe sottoposta a cure e controlli ma non lo ha mai fatto e non appena rincasava il marito interrompeva immediatamente la telefonata».
«Noi ci chiediamo - scrivono nell’esposto i genitori - come mai il marito non l’ha portata in ospedale o da un medico? La notte in cui è morta quando siamo arrivati a Palagiano era già vestita e sistemata nella bara e non ci hanno permesso neanche di abbracciarla. Nostra figlia era irriconoscibile, faceva impressione, era gonfia ed aveva la fronte annerita. Abbiamo chiesto cosa fosse successo e il marito ci ha risposto che al momento del decesso nostra figlia era in bagno, poi è stato detto che era in un lago di sangue vicino alla culla della bimba. Ci ha riferito che era intervenuto il 118 che aveva constatato un infarto, ma nostra figlia non ha mai sofferto di problemi cardiaci e godeva di ottima salute».
Insomma, questi due disperati genitori - insieme con le sorelle di Cosimina - chiedono la verità.
Non è escluso che del caso si occupi anche l’associazione che tutela i diritti dell’inf anzia, che ha già garantito assistenza legale alla famiglia che non naviga certo nell’oro.
Alcuni amici di famiglia e della stessa Cosimina, sono da tempo impegnati in una raccolta di fondi per cercare di aiutare questa famiglia in forte difficoltà che spera di conoscere come siano effettivamente andate le cose in quella casa di Palagiano per questa giovanissima mamma di Oria morta a soli ventiquattro anni «per cause naturali» secondo il referto medico stilato senza quelli che - secondo i genitori - dovevano essere gli accertamenti necessari per escludere altre, angoscianti, ipotesi.
In alcuni bar di Oria si trova addirittura un contenitore per raccolta di soldi a favore di questo caso che ha destato commozione nella comunità oritana che conosceva bene Cosimina che si era trasferita da tempo nel paese del Tarantino di cui è originario il marito.