FONTE, GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
• Il risultato dei vetrini, le indagini che sono state affidate al laboratorio di analisi del Policlinico di Bari, si potrebbe conoscere la prossima settimana. Gli esiti saranno quindi confrontati con la documentazione contenuta nelle cartelle cliniche sequestrate. Ma i danni rilevati nel corso dell’au - topsia al cervello, ai reni e al fegato del piccolo di S. Pancrazio Salentino sarebbero compatibili con lo stato generale e il virus H1N1. È quanto sostiene l’avv. Gianluca Schifone il quale è dell’avviso che sia ancora tutta da discutere la causa della morte del bambino di due anni, avvenuta il 1 dicembre scorso, e dunque, le responsabilità. «I genitori sono stati sentiti dai carabinieri su disposizione del pm del Tribunale di Brindisi Silvia Nastasia - afferma il legale della famiglia -. Hanno confermato tutti gli elementi riferiti nella denuncia, utili al prosieguo delle indagini. In modo particolare le telefonate alla pediatra che non ha voluto recarsi eseguire la visita a domicilio sebbene il bambino fosse febbricitante». Il piccolo era risultato positivo al test del tampone faringeo il che confermerebbe che era stato contagiato dal nuovo virus influenzale, e, sebbene, quest’ultimo non possa considerarsi responsabile dell’en - cefalite perché il virus non era presente nel liquido midollare, non è ancora possibile escludere che abbia in qualche modo contribuito a indebolire le difese del bambino. «È possibile. Può accadere che il virus fosse localizzato nella faringe, che non si sia diffuso», afferma il perito settore Antonio Carusi. LE DUE INCHIESTE. - Sette medici finiti nel registro degli indagati, su disposizione del sostituto procuratore Silvia Nastasia. Sono: Marcella Tripaldi, 54 anni di San Pancrazio, pediatra e sei medici in servizio presso l’ospedale di Manduria: Gabriella Chiriat ti, 43 anni di San Giorgio Jonico; Gennaro Lacaita, 59 anni di Manduria, Clelia Testa, 50 anni di Maruggio, Salvatore D’Abramo, 57 anni di Manduria, Gabriella Di Tullio, 50 anni di Manduria e Paola Palazzo, 43 anni di Taranto. L’autopsia, disposta dopo una denuncia presentata dalla famiglia del piccolo che vive a San Pancrazio Salentino, è stata effettuata dai periti settore Antonio Carusi e Cesare Di Bari. Il primo dato è stato acquisito, nel liquor non c’è traccia del nuovo virus influenzale, ma saranno le ulteriori indagini e fare luce sulla vicenda. E sono stati acquisiti i documenti negli uffici, a Bari, dell’Osservatorio regionale epidemiologico che monitora in Puglia la situazione della pandemia e le cartelle cliniche negli ospedali di Manduria e Lecce. Proprio queste ultime nei prossimi giorni, non appena i risultati degli esami di laboratorio saranno noti, saranno preziose per ricostruire il percorso terapeutico e capire quando, e se, si sarebbe dovuto intervenire per evitare il peggio. È stato l’avvocato Gianluca Schifone, sostenuto anche dal Movimento per l’In - fanza guidato da Roberto Schifone, a presentare l’esposto in Procura. I genitori del piccolo vogliono capire. A loro avviso non è stato fatto tutto il possibile per salvare il loro figlioletto. Nella denuncia i genitori hanno posto l’accento sul repentino peggioramento delle condizioni di salute, ma hanno indugiato pure su possibili errori nella diagnosi e nella terapia. E chiedono che si faccia luce sulle responsabilità della pediatra che, a loro dire, avrebbe rifiutato la visita domiciliare. Nemmeno il ricovero presso l’ospedale di Manduria aveva portato qualche miglioramento. Da qui il trasferimento a Lecce. Ma all’arrivo le sue condizioni ormai allo stremo furono subito giudicate irreversibili. Resta il sospetto che l’nfluen - za A, sebbene non possa essere stata la responsabile della morte possa però esserne stata una concausa.
Nessun commento:
Posta un commento