martedì 10 febbraio 2009

IL PRESIDENTE NAZIONALE SUL CASO ENGLARO

Mi sono deciso a scrivere su Eluana Englaro perché l'attenzione nazionale è catalizzata su questo falso problema: dal Papa al Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio al capo dell'opposizione, perfino Umberto Eco oggi era a manifestare a Milano contro l'idea di emanare un Decreto Legge per superare una sentenza definitiva che sancisce il diritto della famiglia Englaro di decidere sulla sorte di Eluana.

Eluana Englaro è da diciassette anni in coma, da quando ebbe un drammatico incidente stradale, da quel giorno, 18 gennaio 1992, in Italia sono morte per incidente stradale più di 100.000 persone e più di 250.000 persone hanno subito invalidità permanenti, anche molto severe, a causa di incidenti stradali.

Eppure da giorni, secondo me senza ritengo e rispetto alcuno per il dolore dei familiari di Eulana, non si parla d'altro che di questa sfortunata ragazza che non possiamo più aiutare e che ci pone una questione delicatissima di principio che tanto ci appassiona e che stiamo utilizzando per pubblici scontri ideologici che tanto ci fanno sentire buoni e tanto ci fanno sembrare cattivi coloro che non la pensano come noi.



Questa vicenda è stata talmente enfatizzata che è diventata una questione politica ove l'emozione di un popolo, oramai addomesticato e fagocitato dalla televisione, si traduce in consenso e quindi in voti, alimentando una folle campagna elettorale che non finisce mai.

Siamo all'interno della casa del grande fratello e tutti noi rischiamo di dimenticarci del mondo reale per occuparci dei piccoli problemi che ci sono dentro la "casa" e la casa è la televisione perchè tutto ciò che in televisione si vede, esiste, tutto ciò che non si vede, non esiste.

L'emergenza nazionale è la vita della povera Eulana, ieri l'emergenza era il dover capire chi sono gli assassini di Meredith Kercher, l'altro ieri decidere se la signora Annamaria Franzoni aveva o no ucciso il suo bambino.

Allora Interroghiamoci pure su Eulana violentando il dolore di una famiglia già provata facendola diventare a sua insaputa protagonista di un reality show e dimentichiamoci del resto, di tutto il resto, dei morti ammazzati sulle strade (6.000 all'anno), delle morti bianche (1.500 all'anno), dei bambini soldato (300.000 nel mondo) della crisi economica che in Italia mette sul lastrico le famiglie (2.000.000 di famiglie sotto la soglia della povertà) e nei paesi in via di sviluppo uccide per fame decine di migliaia di persone, dimentichiamoci del problema tutto italiano della giustizia e della libertà di stampa della corruzione e della malavita organizzata, dimenticiamoci delle numerose e terribili guerre che ci sono nel mondo e del problema delle energia e dell'inquinamento globale, dei bambini che vivono per le strade (circa 1.000.000 solo in Brasile) o nelle fogne di grandi città europee (più di 5.000 a Bucarest) o i bambini abbandonati che si nascondono come topi anche nella civilissima Europa (più di 500.000 in Russia)

Non vi dirò cosa penso della sospensione dell'alimentazione a Eulana ma vi dico cosa penso della dignità umana quotidianamente vilipesa e devastata dalla povertà, dalla violenza e dall'egoismo dell'uomo che preferisce giocare al grande fratello piuttosto che assumersi la responsabilità di impegnarsi per costruire una civiltà autenticamente solidale, libera e democratica.

Benvenuto grande fratello nella mente degli italiani.

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