Testo del saluto del Resp. Regione Puglia pubblicato sul giornalino del Centro Estivo del Comune di Oria, il movimento per l'infanzia ha patrocinato moralmente l'iniziativa.
Il presidente dell’Oratorio, ogni anno, ha rivolto da queste pagine un saluto a tutti i ragazzi del centro estivo comunale, centro con il quale ci onoriamo di collaborare. Quest’anno questo compito spetta al sottoscritto ricoprendo, da qualche mese, tale incarico. Mi preme innanzitutto ringraziare ragazzi e genitori. In secondo luogo il Professore Caiolo e Tiziana. In fine, dulcis in fundo, il Sindaco di Oria per aver dato la possibilità, ai nostri animatori, di partecipare come volontari al progetto, al Sindaco pubblicamente anche il mio grazie per la possibilità che ci offre da tempo di operare nella struttura di Parco Montalbano, possibilità e vicinanza che, ne sono certo, farà in modo non manchi mai ai ragazzi dell’oratorio, cioè ai ragazzi di Oria. Il mio saluto, consentitemelo, sarà rivolto ad un solo ragazzo, è strano che ciò avvenga, capirete il perché! Caro Amico mio, un altro centro estivo è terminato abbiam parlato per un anno intero di GiocOria ed eccoci qui pronti a salutarla, per la sesta volta. Un’edizione fantastica questa con miriadi di attività, con tanti problemi, tantissimi anzi, ma bella come sempre. Un’edizione, e te ne parlo in maniera del tutto personale, differente dalle altre. Ho vissuto questa esperienza con un velo di tristezza per la tua assenza. Tante persone sicuramente hanno notato la tua assenza, qualche altra forse no, ma non prendertela siamo sommersi da tante, troppe cose. Forse anche noi della segreteria, Angelo caro, abbiamo dedicato poco spazio al tuo ricordo presi come siamo dall’organizzazione, dal progetto solidarietà e dai giochi, ti chiedo personalmente scusa per questo, avremmo dovuto dedicarti più tempo per far comprendere meglio ai tuoi amici come funzione in realtà la vita. Mancavano le tue scorrazzate negli atri dei due plessi, il tuo sentirti male nel pullman che ci portava al mare, le tue improvvise grida, i tuoi saluti, le tue canzoni inventate sulle melodie dei nostri bans … è mancato tutto, davvero tutto! Il tuo volo ci ha colti tutti di sorpresa, tutti quanti. Era il freddo mese di Dicembre, il mese dei regali, del presepe, dell’essere tutti un po’ più buoni. Solitamente si dice che Gesù porta i doni ai bambini in quel mese, a me sembra invece che portandoti nel cielo abbia voluto farsi un regalo, un grande regalo. Durante i giorni del dolore decidemmo di non porre in essere nessuna iniziativa in tua commemorazione, l’avremmo fatto nella tua GiocOria … ed eccoci qui a dirti il nostro grazie. Grazie per essere nostro compagno di viaggio, per essere stato nostro amico, per averci fatto sudare nel rincorrerti, grazie per essere stato semplicemente Angelo! Non voglio far retorica o scrivere parole di circostanza, è solo che non me la sentivo di chiudere il giornalino di GiocOria, forse l’ultimo che io scrivo, senza aver scritto di te. Ogni anno ho pubblicato una tua foto su queste pagine, così è anche oggi! Chissà ora che fai, chissà se sei ancora monello, chissà se ci guardi, se in questi giorni ci hai guardato, se hai giocato con noi, se in Paradiso c’è un’altra GiocOria, se ti diverti, se vai al mare … chissà Angelo, chissà! Di sicuro nessuno di noi ora si preoccupa più del tuo avvenire, nessuno più si preoccupa di “occuparti il tempo libero”. Chissà se tu, amico mio, da lassù gridi giustizia per la tua vita troppo breve. Perché sei volato via? Si può andare in Paradiso senza un motivo serio, senza una croce reale da caricarsi sulle spalle? Possiamo davvero dire che “è il destino”, “è il fato”! Possiamo ancora? “Ai posteri l’ardua sentenza nui chiniam la fronte al massimo fattor” Angelo, ai posteri! Noi possiamo solo ricordarti, ricordare le belle giornate passate assieme e pregare per te. Se qualche volta ti ho rimproverato, amico mio, sappi che non l’ho fatto con cattiveria, dovevo farlo! Ti chiedo perdono per le parole che non t’ho mai detto, per i gesti che non ho mai fatto, per l’amore che qualche volta non t’ho donato, da lassù, ne sono convinto, oggi comprendi il mio cuore. A presto amico mio, a presto Angiulinu. Continua a farmi sorridere nei ricordi, continua a volermi bene come sempre. A Dio.
Roberto Schifone
Presidente dell’Oratorio S.I.N.G. - Resp. Regionale del Movimento per l’Infanzia
Il presidente dell’Oratorio, ogni anno, ha rivolto da queste pagine un saluto a tutti i ragazzi del centro estivo comunale, centro con il quale ci onoriamo di collaborare. Quest’anno questo compito spetta al sottoscritto ricoprendo, da qualche mese, tale incarico. Mi preme innanzitutto ringraziare ragazzi e genitori. In secondo luogo il Professore Caiolo e Tiziana. In fine, dulcis in fundo, il Sindaco di Oria per aver dato la possibilità, ai nostri animatori, di partecipare come volontari al progetto, al Sindaco pubblicamente anche il mio grazie per la possibilità che ci offre da tempo di operare nella struttura di Parco Montalbano, possibilità e vicinanza che, ne sono certo, farà in modo non manchi mai ai ragazzi dell’oratorio, cioè ai ragazzi di Oria. Il mio saluto, consentitemelo, sarà rivolto ad un solo ragazzo, è strano che ciò avvenga, capirete il perché! Caro Amico mio, un altro centro estivo è terminato abbiam parlato per un anno intero di GiocOria ed eccoci qui pronti a salutarla, per la sesta volta. Un’edizione fantastica questa con miriadi di attività, con tanti problemi, tantissimi anzi, ma bella come sempre. Un’edizione, e te ne parlo in maniera del tutto personale, differente dalle altre. Ho vissuto questa esperienza con un velo di tristezza per la tua assenza. Tante persone sicuramente hanno notato la tua assenza, qualche altra forse no, ma non prendertela siamo sommersi da tante, troppe cose. Forse anche noi della segreteria, Angelo caro, abbiamo dedicato poco spazio al tuo ricordo presi come siamo dall’organizzazione, dal progetto solidarietà e dai giochi, ti chiedo personalmente scusa per questo, avremmo dovuto dedicarti più tempo per far comprendere meglio ai tuoi amici come funzione in realtà la vita. Mancavano le tue scorrazzate negli atri dei due plessi, il tuo sentirti male nel pullman che ci portava al mare, le tue improvvise grida, i tuoi saluti, le tue canzoni inventate sulle melodie dei nostri bans … è mancato tutto, davvero tutto! Il tuo volo ci ha colti tutti di sorpresa, tutti quanti. Era il freddo mese di Dicembre, il mese dei regali, del presepe, dell’essere tutti un po’ più buoni. Solitamente si dice che Gesù porta i doni ai bambini in quel mese, a me sembra invece che portandoti nel cielo abbia voluto farsi un regalo, un grande regalo. Durante i giorni del dolore decidemmo di non porre in essere nessuna iniziativa in tua commemorazione, l’avremmo fatto nella tua GiocOria … ed eccoci qui a dirti il nostro grazie. Grazie per essere nostro compagno di viaggio, per essere stato nostro amico, per averci fatto sudare nel rincorrerti, grazie per essere stato semplicemente Angelo! Non voglio far retorica o scrivere parole di circostanza, è solo che non me la sentivo di chiudere il giornalino di GiocOria, forse l’ultimo che io scrivo, senza aver scritto di te. Ogni anno ho pubblicato una tua foto su queste pagine, così è anche oggi! Chissà ora che fai, chissà se sei ancora monello, chissà se ci guardi, se in questi giorni ci hai guardato, se hai giocato con noi, se in Paradiso c’è un’altra GiocOria, se ti diverti, se vai al mare … chissà Angelo, chissà! Di sicuro nessuno di noi ora si preoccupa più del tuo avvenire, nessuno più si preoccupa di “occuparti il tempo libero”. Chissà se tu, amico mio, da lassù gridi giustizia per la tua vita troppo breve. Perché sei volato via? Si può andare in Paradiso senza un motivo serio, senza una croce reale da caricarsi sulle spalle? Possiamo davvero dire che “è il destino”, “è il fato”! Possiamo ancora? “Ai posteri l’ardua sentenza nui chiniam la fronte al massimo fattor” Angelo, ai posteri! Noi possiamo solo ricordarti, ricordare le belle giornate passate assieme e pregare per te. Se qualche volta ti ho rimproverato, amico mio, sappi che non l’ho fatto con cattiveria, dovevo farlo! Ti chiedo perdono per le parole che non t’ho mai detto, per i gesti che non ho mai fatto, per l’amore che qualche volta non t’ho donato, da lassù, ne sono convinto, oggi comprendi il mio cuore. A presto amico mio, a presto Angiulinu. Continua a farmi sorridere nei ricordi, continua a volermi bene come sempre. A Dio.
Roberto Schifone
Presidente dell’Oratorio S.I.N.G. - Resp. Regionale del Movimento per l’Infanzia
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