giovedì 7 maggio 2009

ENNESIMO CASO NEL BRINDISINO!

L’ufficio minori della Questura di Brindisi, diretto dal Vice Questore dr. Alberto D’ALESSANDRO, stamane, ha tratto in arresto il 63enne Ettore CARRIERE , in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal g.i.p. del Tribunale, Dott.ssa Simona PANZERA, su richiesta del P.M. Dott.ssa Silvia ANASTASIA. l’accusa è gravissima: violenza sessuale in danno della figlia quattordicenne della propria convivente.

L’arresto è avvenuto questa mattina a Brindisi, nell’abitazione del precitato, sita in via Colonne, dove agenti dell’ufficio minori e della squadra mobile, hanno notificato il provvedimento cautelare. A tale determinazione coercitiva l’A.G. del capoluogo è giunta a seguito di puntuali e scrupolose indagini avviate dal personale diretto dal Dr. D’’ALESSANDRO, promosse dopo la denuncia della madre della giovane vittima, la quale, lo scorso 29 gennaio, riferiva della condizione di turbamento in cui versava la minore per le reiterate molestie sessuali cui era oggetto da oltre quattro anni.

La consequenziale audizione della ra gazzina, avvenuta con le garanzie di legge dinnanzi al P.M. ANASTASIA e ritenute assolutamente attendibili dal magistrato, rappresentavano agli investigatori un vissuto di minacce violenza e perversione davvero sconvolgente. Infatti, la vittima denunciava di essere stata oggetto di abusi sessuali da parte del convivente della madre a far data da un episodio risalente a circa quattro anni fa, quando il CARRIERE non aveva ancora formalizzato con il matrimonio (celebrato nel 2007) la convivenza con la di lei madre. In particolare, la minore riferiva che il CARRIERE, approfittando dello stato di narcosi in cui si trovava allo scopo di sostenere un esame diagnostico ospedaliero, iniziò a toccarle i genitali. Da quel giorno e senza soluzione di continuità, le perversioni dell’arrestato, sulle quali non si comunicano i particolari per ovvie esigenze non solo di segreto istruttorio, furono reiterate, così come permanente restava lo stato di sottoposizione a minacce cui era costretta a vivere la bimba, atteso che il violentatore le imponeva di non rivelare a nessuno quando stesse accadendo, pena conseguenze peggiori.

Il racconto della ragazzina, puntuale ricco di dettagli, veniva corroborato da una serie di riscontri che la polizia aveva modo di acquisire: le dichiarazioni della moglie del CARRIERE, di nazionalità russa, nonché quelle degli psicologi del Centro Crisalide, che in più circostanze erano entrati in contatto con la famiglia dello stesso CARRIERE. Questi ultimi hanno chiarito come il comportamento illecitamente a dir poco morboso da parte del carnefice fosse frutto del deviato convincimento dello stesso di trovarsi al cospetto mdi una relazione amorosa con la minore piuttosto che ad un ordinario rapporto familiare.

La gravità degli elementi di reità acquisiti as carico del CARRIERE, ex gioielliere ed ora pensionato, ha indotto., dunque, l’A.G. ha ritenere quale sola ipotesi cautelare quella della detenzione in carcere, dove l’arrestato èp stato associato alle 10,00 di questa mattina. A difenderlo dalle pesanti accuse di cui si detto sarà l’Avv. Paola GIURGOLA del foro di Brindisi.

COMUNICATO STAMPA QUESTURA DI BRINDISI

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